Μοιραῖος
καὶ ἀνίκητος (Moiraios kaì aníkētos)*.
Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul
lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione.
Qui vale la doppia interpretazione rigurdo a chi lavora o una ampia mentalità che si annida nella
burocrazia di colonialismo e
sfruttamento: Molte delle disuguaglianze globali e locali hanno radici nel colonialismo, che ha lasciato
un'eredità di sfruttamento delle risorse, distruzione delle culture locali e
creazione di strutture di potere inique.
Il legame tra l'articolo 1 della Costituzione, il
colonialismo e la burocrazia è complesso e attuale. La Costituzione, pur
affermando principi fondamentali di democrazia e di uguaglianza, non è immune alle
interpretazioni che possono legittimare o perpetuare disuguaglianze.
Il colonialismo, pur essendo un fenomeno storico, continua a
influenzare le dinamiche economiche e politiche globali e locali, mentre la
burocrazia, con la sua inerzia e la sua opacità, può ostacolare la
realizzazione dei principi costituzionali. Non solo un fenomeno globale, ma ha anche
una dimensione "interna", con dinamiche di potere e sfruttamento che sono
manifestate all'interno di uno stesso territorio, tra gruppi sociali diversi. …
“Con questa esposizione però non superi l’esame di Diritto Costituzionale”.
La dimensione interna
è particolarmente rilevante nel contesto italiano, dove le disuguaglianze
regionali, sociali ed economiche sono anche viste come un'eredità di strutture
di potere inique e di politiche che hanno favorito alcuni gruppi a scapito di
altri. Disuguaglianze regionali: Il divario tra Nord e Sud Italia è un esempio
classico di colonialismo interno, il trasferimento emozionale delle popolazioni
del su verso il nord con la politica del dividi e impera. Dove le risorse naturali e umane del Sud sono state
spesso sfruttate per il beneficio del “Nord”, senza un equo ritorno per le
comunità locali.
Una questione che riguarda anche il tema delle migrazioni
interne e possibile riflesso di quella
esterne, dove il flusso di migranti dal
Sud al Nord, in cerca di lavoro e opportunità, ricorda le dinamiche coloniali
di spostamento forzato e sfruttamento della manodopera, uno strumento molto
attuale.
Dopo questa elementare premessa che non verrà mai esposta in alcun libro scolastico, arriviamo al punto dolete: la disposizione sulla rivalutazione dei trattamenti pensionistici per i residenti all'estero.
Questo anche perché solleva importanti situazioni i al di là degli aspetti tecnici ed economici, la legge solleva anche questioni etiche.
Mentre è comprensibile che il governo debba affrontare le
sfide della sostenibilità del sistema pensionistico, è essenziale che le misure
adottate siano eque, trasparenti e rispettose dei diritti acquisiti.
È giusto penalizzare i pensionati che hanno scelto di vivere
all'estero, anche se magari hanno lavorato e versato contributi in Italia per
tutta la vita? Non si rischia di creare una disparità di trattamento tra
cittadini italiani, in base al luogo di residenza? Escludere i pensionati
residenti all'estero dalla rivalutazione automatica è una forma di
discriminazione?. Perché i pensionati che vivono all'estero dovrebbero essere
trattati diversamente da quelli residenti in Italia?
Diritti acquisiti: Le pensioni sono considerate un diritto
acquisito, frutto di anni di contributi versati. Limitare la rivalutazione per
alcuni pensionati viene percepito come
una violazione di questo diritto.
Impatto sul benessere: Per molti pensionati, soprattutto
quelli che vivono in paesi con un alto costo della vita, o che vivono in paesi
dove trascorrere la pensione negli ulti pochi anni della propria vita in serenità, in un ambiente più adatto alle
loro esigenze, spesso molto sotto retribuiti
confronto i loro colleghi europei, questo
significa che le pensioni, già di per sé inferiori, vengono ulteriormente erose
dalla mancata rivalutazione, aumentando il rischio di povertà e di esclusione
sociale. Lla rivalutazione è essenziale per mantenere il proprio potere
d'acquisto. Privarli di questa rivalutazione lo stato potrebbe compromettere il
loro benessere.
Coesione sociale: Misure come questa rischiano di creare
divisioni tra i cittadini italiani, a seconda del luogo di residenza, minando
il senso di appartenenza a una comunità nazionale.
Inoltre, questo avviene in un contesto in cui il costo della
vita e l'inflazione nei paesi di residenza di questi pensionati continuano ad
aumentare, erodendo ulteriormente il valore economico delle loro prestazioni
previdenziali
Nel contesto più ampio delle politiche pensionistiche e
fiscali, la sostenibilità del sistema pensionistico: L'Italia, come molti altri
paesi, deve affrontare la sfida di garantire la sostenibilità del sistema
pensionistico in un contesto di invecchiamento della popolazione. Tuttavia, le
misure adottate dovrebbero essere eque e trasparenti.
Residenti all'estero: Gli italiani residenti all'estero
rappresentano una parte significativa della popolazione (oltre 5 milioni di
persone). Molti di loro hanno contribuito al sistema pensionistico italiano e
mantengono legami con il paese.
Convenzioni internazionali: L'Italia ha stipulato accordi
bilaterali con molti paesi per evitare la doppia tassazione e garantire i
diritti dei pensionati. Questa disposizione potrebbe entrare in conflitto con
tali accordi.
Purtroppo, il ruolo delle associazioni dei cittadini
italiani all'estero e dei sindacati nella definizione delle politiche
pubbliche, comprese quelle pensionistiche, evidenzia che queste organizzazioni,
che dovrebbero rappresentare e difendere gli interessi dei cittadini e dei
lavoratori, sono percepite come distanti, burocratizzate o addirittura
strumentalizzate da interessi politici o economici.
Le associazioni dei cittadini italiani all'estero e i
sindacati svolgono un ruolo importante, ma devono affrontare sfide
significative per riconquistare la fiducia dei cittadini e dei lavoratori. Per
farlo, è necessario adottare pratiche più trasparenti, inclusive e innovative,
che permettano di rappresentare in modo efficace le esigenze di tutti.
La tutela dei diritti e del benessere degli anziani dovrebbe
essere una priorità per un governo che si preoccupa del benessere di tutti i
cittadini, indipendentemente dal luogo di residenza.
-mm-
·
questa espressione viene utilizzata in contesti
poetici, filosofici o letterari per evocare un senso di fatalità e di forza
inarrestabile. Può anche essere adattata come motto o simbolo per rappresentare
l'idea di un destino inevitabile ma anche di una forza interiore invincibile.
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