Siamo in un periodo di forte entropia nella informazione, e ci prepariamo per un 2025 pazzerello. Ad ognuno aspetta il rispettoso compito di introdurre anche opinioni contrarie e poi confutarle, altrimenti si gioca a fare Dio in terra.
Il 2024 è stato un anno di grandi cambiamenti, alcuni
inaspettati e altri profondamente inquietanti. Ripensando all’anno scorso 2023 in
coincidenza di questi momenti e comparando la mia attuale l’attuale situazione;
la qualità della vita è migliorata. Soprattutto riguardo il benessere dell’aria
che respiro, non inquinata e le temperature miti.
Certo lo sfavillate
lusso di queste feste manca, ma concretamente quando lo potevo orecchiare direttamente, ne potevo solo gioire di riflesso.
Comunque, la diminuzione della qualità della vita è attuale,
evidente; non solo per me, ma in
generale per gli anziani con un potere
d'acquisto limitato; esagerate spese per la casa, per l’alimentazione, per lo
svago, punti necessari per i quali le persone anziane (secondo alcuni
eccellenze) possono rinunciare a questi beni e servizi essenziali, come cure
mediche, assistenza domiciliare e attività sociali per poter sopravvivere.
Un calo del potere d'acquisto degli anziani, si traduce in
una riduzione della domanda di beni e servizi, con ripercussioni negative
sull'economia.
Alcuni poteri dominanti per consolidare il loro aspetto e mantenere i loro privilegi, risultano l’attuale piaga
intergenerazionale che sta erodendo i bilanci in molte nazioni, perché sottrae
denaro ai poveri per dare ai ricchi, solo fine a sé stessi.
L’informazione ben pagata
al supporto della tendenza dell’idiota di potere, del Robin Hood al
contrario, prosegue nella affermazione della necessità della svalutazione delle
pensioni, cercando di promuovere un ecosistema di sfruttamento della
umanità invecchiata al proprio personale vantaggio. Questo promuovendo stereotipi negativi verso le
persone anziane come deboli.
La manipolazione della debolezza è una costante per attrarre
a sé una ampia schiera di opportunisti dello sfruttamento. La rappresentazione
degli anziani come deboli, dipendenti e incapaci non solo è offensiva, ma è
anche funzionale a giustificare una serie di comportamenti opportunistici e
dannosi. Essere vittima di manipolazione mediatica può causare gravi danni
psicologici, come la perdita di fiducia in sé stessi e negli altri.
Il settore del marketing, in particolare quello della moda, automobilistico
e musicale, è un ottimo esempio di come questi stereotipi vengano sfruttati,
indicando gli anziani come dipendenti e poco interessati alle novità,
sottovalutando le loro capacità e i loro bisogni. Dimenticando che queste
tristezze sono state indotte con la manipolazione mediatica favorita da un
ecosistema di potere. Modelli economici focalizzati sul breve termine della
economia moderna, incentrata sulla crescita e sull'innovazione, tende a
privilegiare i giovani consumatori, trascurando le esigenze degli anziani.
La manipolazione dell'informazione è un'arma potente che
viene utilizzata da secoli per consolidare potere e controllo.
Nel caso degli anziani, questa strategia è stata rilevata nel
marginalizzare gli anziani, i quali vengono spesso dipinti come un peso per la
società, incapaci e dipendenti, al fine di giustificare tagli ai servizi e alle
risorse a loro destinate. Vi sono esempi
di editori con notevoli capacità di penetrazione sociale che hanno applicato la
strategia del dividere, cercando di creare divisioni tra generazioni,
alimentando l'idea che gli anziani siano una minaccia per le risorse delle
giovani generazioni.
L’emarginazione delle idee nel mondo contemporaneo è la
minaccia più sottile taciuta.
Nell’immagine collettiva, il rogo dei libri è diventato un
simbolo iconico della censura e dell'intolleranza, mentre l’emarginazione delle idee non viene indicata
rappresenta una altrettanto pericolosa
evidenza. È fondamentale riconoscere questo parallelismo e agire per proteggere
la libertà di pensiero e di espressione.
Gli anziani rappresentano una fetta sempre più consistente
della popolazione mondiale. Sminuirne il peso economico significa trascurare un
mercato potenzialmente molto ampio peer favorire qualche amico.
Purtroppo, assistiamo a una preoccupante tendenza a
svalutare gli anziani, considerati spesso un peso per la società. La
manipolazione della paura e dell'ignoranza intorno alla vecchiaia serve solo a
giustificare politiche economiche inique, che sottraggono risorse ai più deboli
per arricchire pochi. È fondamentale invertire questa tendenza e promuovere
un'etica intergenerazionale che valorizzi il contributo degli anziani alla
società. L'evoluzione digitale, se ben sfruttata, può offrire nuove opportunità
per migliorare la qualità della vita degli anziani, garantendo loro autonomia e
dignità.
L’evoluzione digitale porta con sé nuovi mestieri e ecosistemi
che non solo andranno a compensare le
presunte perdite di lavoro ma creeranno
nuove opportunità e il miglioramento della qualità della vita nel fornire
servizi più precisi e personalizzati.
L’analisi intergenerazionale è necessaria per comprendere le capacità degli anziani dovrebbe risultare per le giovani generazioni un
atto di compassione verso sé stessi e un tassello fondamentale del puzzle per
affrontare le sfide poste dall'invecchiamento di qualità.
Nei prossimi decenni la popolazione anziana è destinata ad
aumentare rapidamente salvo interventi mancati della fondamentale etica, Saranno
fondamentali evoluzioni sociali e culturali per garantire che gli anziani
vivano gli ultimi anni con dignità, indipendenza e le cure che meritano.
-mm-
Commenti
Posta un commento